Strumenti di misura

Analisi Dati e Statistica, 2025–26

Paolo Bosetti

Università di Trento, Dipartimento di Ingegneria Industriale

Ultimo aggiornamento: 04/12/2025

Catena di misura

È un sistema composto da una serie di strumenti collegati che elaborano un segnale per ottenere una misurazione

Definizioni

  • misurando: oggetto fisico della misurazione
  • trasduttore: dispositivo che converte una grandezza fisica in un’altra
  • condizionatore: dispositivo che migliore il segnale fisico prodotto dal trasduttore
  • conversione AD: trasforma un segnale analogico in un segnale digitale
  • acquisizione: opera sul segnale digitale (visualizzazione, registrazione, elaborazione, ecc.)

catena misurando misurando trasduttore trasduttore misurando->trasduttore condizionatore condizionatore trasduttore->condizionatore conversione AD conversione AD condizionatore->conversione AD acquisizione acquisizione conversione AD->acquisizione

Esempio: misura estensimetrica

Catena di misura: da deformazione elastica a misura numerica digitalizzata

Trasduttori di posizione

Cioè come rilevare la posizione di un oggetto mobile

Trasduttore capacitivo

La capacità è espressa da: \(C=\varepsilon_r A/d\)

  • adatto per misure di spostamento con \(d\) molto piccolo e elevata sensibilità (ordine dei nanometri)
  • non è lineare (varia con \(1/d\))
  • elevata impedenza, quindi necessita di schermatura
  • sensibile a \(\varepsilon_r\) (temperatura, umidità)

Capacitore

Trasduttore induttivo diretto

Sfruttando la variazione di induttanza che risulta da uno spostamento dell’armatura:

  • Semplice
  • Sensibile a effetti ambientali

Induttanza variabile

Trasduttore induttivo differenziale

Linear Variable Differential Transformer: sfrutta la differenza tra due avvolgimenti secondari per movimenti opposti del core:

  • più complesso e costoso
  • auto-compensato per gli effetti ambientali
  • più sensibile

LVDT

Trasduttore resistivo

Sfrutta una variazione di resistenza in un circuito parallelo \(R_{T} = (1-\Delta)R_v \frac{1}{\Delta R_v + R_{sc}}\)

  • economico
  • corse discretamente lunghe
  • usura
  • misura rumorosa

Trasduttore interferometrico

È basato su un conteggio di oscillazioni su una misura di intensità luminosa

  • Risoluzione almeno nanometrica, dell’ordine della lunghezza d’onda
  • Lunghezze molto grandi (nel vuoto anche milioni di kilometri)
  • Sensibile alle proprietà ottiche del mezzo (funzione della temperatura e umidità, se è aria)

Interferometria laser

Trasduttore con fotodiodo a quadrante

  • Un fascio laser illumina 4 fotodiodi disposti a quadrante
  • La differenza tra le correnti generate tra fotodiodi affiancati è proporzionale allo spostamento del fascio in \(X\) e in \(Y\)
  • Sensibilità molto elevata
  • Corsa limitata
  • Bassa linearità

Fotodiodo a quadrante

Encoder a riga ottica (relativi)

  • Misurano uno spostamento rispetto a un riferimento per conteggio di una serie di impulsi
  • Gli impulsi derivano da una griglia di alternanze (trasparente/opaco, poli N/S)
  • Due griglie sfasate di 1/4 di periodo consentono di valutare la direzione di moto
  • Risoluzione fino a 0.1 µm

Encoder lineare relativo

Encoder a riga ottica (assoluti)

  • Ogni posizione è identificata in maniera univoca da una sequenza di segnali binari (bianco/nero, N/S)
  • Non serve un contatore e la misura è assoluta, non relativa a uno 0
  • Serve un numero di detector \(n\) (segnali) che dipende dal numero di posizioni \(N\): \(n=\lceil\log_2(N)\rceil\)

Encoder assoluto (rotativo)

Nota

La notazione \(\lceil x \rceil\) indica l’arrotondamento all’intero superiore (ceiling)

Celle di carico e misure di forza

Da misure di deformazione a misure di forza

Principali metodi per misurare una forza

  • Bilanciando la forza incognita contro la forza gravitazionale che agisce su una massa nota
  • Misurando l’accelerazione di una massa nota sotto l’azione della forza incognita
  • Bilanciando una forza magnetica che agisce contro la forza incognita
  • Misurando il cambiamento di frequenza propria di un cavo messo in tensione dalla forza incognita
  • Misurando la deformazione di un elemento elastico a cui si applica la forza incognita

Bilancia analitica

  • Concettualmente semplice
  • Può essere puramente meccanica
  • Precisione dipende dalla qualità delle lavorazioni

Bilance analitiche

Trasduttore accelerometrico

  • Da \(F=Ma\), nota la massa e misurando l’accelerazione si risale alla forza applicata
  • È adatta a misure dinamiche, in cui la forza è variabile nel tempo
  • Richiede l’accelerometro, che è a sua volta uno strumento di misura (con un trasduttore interno che misura uno spostamento o una deformazione di una massa nota)

Misura accelerometrica

Bilancia elettromagnetica

  • Sono basate su un trasduttore di posizione
  • Lo scostamento rispetto a una posizione di riferimento è mantenuto nullo alimentando proporzionalmente un avvolgimento elettromagnetico
  • La la corrente che alimenta l’avvolgimento è proporzionale alla forza incognita
  • la bilancia può essere molto più compatta e più pronta delle bilance analitiche
  • richiede un’alimentazione e un controllore

Bilancia elettromagnetica

Bilancia a vibrazione

  • La frequenza di vibrazione di una corda tesa dipende dalla tensione
  • Il trasduttore è un analizzatore di spettro, in grado di convertire un suono (vibrazione) in una misura di frequenza

Dinamometro a elementi deformabili (cella di carico)

  • Il trasduttore converte una deformazione meccanica in un segnale elettrico
  • È adatto sia a misure statiche che a misure dinamiche
  • È possibile compensare gli effetti interferenti e modificanti della temperatura

Celle di carico estensimetriche

Trasduttori di deformazione

Cioè come rilevare l’intensità della deformazione di un corpo

Sforzo e deformazione in campo elastico

In campo elastico la deformazione di un solido è reversibile e lineare

  • Vale la legge di Newton: \(\sigma = E \varepsilon\) dove \(\sigma = F/A\) e \(\varepsilon=\Delta L / L_0\)
  • \(E\) è il modulo di Young, o modulo elastico, ed è una proprietà del materiale
  • La legge di Newton consente di misurare uno stato di sforzo a partire da uno stato di deformazione

Stati tensionali multiassiali

Sforzo e deformazione sono rappresentati da tensori: in ogni punto assumono valori nelle tre direzioni spaziali.

Ad esempio in 2-D:

Sforzi tensionali:

Deformazioni (\(\varepsilon\)): \[ \varepsilon_x = \frac{\sigma_x}{E}- \nu \frac{\sigma_y}{E},~~~\varepsilon_y = \frac{\sigma_y}{E}- \nu \frac{\sigma_x}{E} \] Quindi: \[ \sigma_x = \frac{E(\varepsilon_x + \nu\varepsilon_y)}{1-\nu^2},~~~ \sigma_y = \frac{E(\varepsilon_y + \nu\varepsilon_x)}{1-\nu^2} \]

Sforzo a taglio:

Sforzo (\(\gamma\)) e deformazione (\(\tau\)) di taglio \[ \gamma_{xy} = \frac{\tau_{xy}}{G} \]

Dove il modulo di taglio \(G\) è: \[ G=\frac{E}{2(1+\nu)} \]

Stati tensionali multiassiali

Quindi, se posso misurare lo stato tensionale (deformazioni), posso ricavare lo stato di sforzo (sollecitazione) e capire quanto un dato sistema è in sicurezza

La misurazione dello stato tensionale può essere

  • puntuale, cioè localizzata su un’area/volume più piccolo possibile, tipicamente comparabile al grado di omogeneità del materiale
  • media, cioè valutata su una lunghezza base elevata, in modo da mediare l’effetto di variazioni locali

Come si misurano

  • Estensimetri meccanici (a leva meccanica): sono stati i primi ad essere sviluppati in ambito industriale, ma non avendo un accettabile rapporto tra livello di accuratezza e costi di realizzazione, sono stati soppiantati da altri tipi. Un altro limite è costituito dal fatto che gli elementi meccanici presentano inevitabilmente inerzia e attriti che non consentono di fare misure di deformazioni dinamiche
  • Estensimetri ottici (a leva ottica, fotoelastici, interferometrici): garantiscono elevate accuratezze, ma a causa dell’elevato costo sono generalmente impiegati solo in laboratori metrologici
  • Estensimetri acustici: usano il principio della corda vibrante, ovvero il fatto che una corda vibrante emette onde sonore a differente frequenza a seconda della tensione della corda
  • Estensimetri elettrici a resistenza: i più diffusi e più economici, realizzabili in diverse dimensioni, generalmente di ottima accuratezza, con facile circuito di lettura

Trasduttore estensimetrico a resistenza

Sono basati su principio che l’allungamento di un conduttore provoca una aumento di resisteza proporzionale all’allungamento stesso

La sensibilità è aumentata ripiegando il conduttore su se stesso più volte

  • Un estensimetro (strain gauge) fornisce una misura puntuale (mediata sulla lunghezza della patch)
  • Un estensometro (extensometer) fornisce una misura media mediante un meccanismo a leve che deforma un estensimetro

Estensimetro Estensometro

Leggi dell’estensimetria

La resistenza elettrica è \(R=\rho L/A\), con \(L\) lunghezza, \(A\) sezione e \(\rho\) resistività

In termini di variazione:

\[\begin{align} \frac{\Delta R}{R} &= \frac{1}{R}\left( \frac{\partial R}{\partial\rho}\Delta \rho + \frac{\partial R}{\partial L}\Delta L +\frac{\partial R}{\partial A}\Delta A \right) = \frac{A}{\rho L}\left(\Delta \rho \frac{L}{A} + \Delta L \frac{\rho}{A} - \Delta A (\rho L)\right) \\ &=\frac{\Delta \rho}{\rho} + \frac{\Delta L}{L} - \frac{\Delta A}{A} \end{align}\]

Rappresentando l’area mediante un fattore di forma \(C\) e un parametro caratteristico \(D\) si ha:

\[ A=CD^2 \rightarrow \frac{\Delta A}{A} = 2\frac{\Delta D}{D} \rightarrow \frac{\Delta R}{R} = \frac{\Delta \rho}{\rho} + \frac{\Delta L}{L} - 2\frac{\Delta D}{D} \]

Leggi dell’estensimetria

Siccome \(\varepsilon_t = -\nu \varepsilon_l\), risulta che \(\Delta D/D = -\nu\Delta L/L\), e quindi:

\[ \frac{\Delta R}{R} = \frac{\Delta \rho}{\rho} + \frac{\Delta L}{L} - 2\left(-\nu\frac{\Delta L}{L}\right) = \frac{\Delta \rho}{\rho} + \frac{\Delta L}{L} (1 +2\nu) \]

Sostituendo \(\varepsilon_l = \Delta L/L\) si ha la prima legge dell’estensimetria:

\[\begin{align} \frac{\Delta R}{R} &= \varepsilon_l\frac{\Delta \rho}{\rho \varepsilon_l}+\varepsilon_l(1+2\nu) \\ &= \varepsilon_l\left(\frac{\Delta \rho}{\rho \varepsilon_l}+1+2\nu\right) =\varepsilon_l G_F \end{align}\]

Nota

  • \(\Delta \rho/(\rho \varepsilon_l)\) è la sensibilità piezoresistiva (per metalli: \(s_p\simeq 0.4\)); non dipende da \(\varepsilon_l\)
  • \(1 + 2\nu\) è la sensibilità geometrica (\(\nu \simeq 0.3\), quindi \(s_g \simeq 1.6\))
  • \(G_F\) è il gauge factor

Effetto della temperatura

La temperatura ha effetto:

  • interferente, perché la variazione di resistenza dovuta alla dilatazione termica e all’effetto termoresistivo (\(\rho=\rho(T)\)) si sommano alla misura
  • modificante, perché la temperatura modifica il valore del gauge factor per via della sensibilità piezoresistiva \(\Delta \rho/(\varepsilon_l \rho)\)

Nota

Questi termini vanno compensati o automaticamente, o note le relazioni con la temperatura, e comunque sempre mediante controllo statistico (casualizzazione della sequenza)

Effetto interferente della temperatura

Effetto termoresistivo: la resistività \(\rho_T\) alla temperatura \(T\) è

\[ \rho_T - \rho_0= \rho_0\alpha_\rho \Delta T \] e quindi, in termini di variazione di resistenza rispetto alla temperatura di riferimento \(T_0\): \[ \Delta R_\rho = R(T) - R(T_0) = R_0\alpha_\rho\Delta T \]

Cioè: \(\frac{\Delta R_\rho}{R_0} = \alpha_\rho\Delta T\)

Nota

Il coefficiente \(\alpha_\rho\) è il coefficiente di sensibilità termica della resistività; la relazione può considerarsi lineare per variazioni modeste di temperatura (decina di gradi C)

Effetto interferente della temperatura

Effetto della dilatazione termica: la variazione di temperatura agisce dilatando sia l’estensimetro che il materiale, in modo potenzialmente differente. Ne consegue una deformazione dell’estensimetro:

\[ \Delta L_{\Delta T} = L_0 (\alpha_m - \alpha_g)\Delta T\rightarrow\frac{\Delta L_{\Delta T}}{L_0}=\varepsilon_{\Delta T}=(\alpha_m - \alpha_g)\Delta T \]

In termini di variazione di resistenza associata:

\[ \frac{\Delta R_{\Delta L}}{R_0} = G_F(\alpha_m - \alpha_g)\Delta T \] Combinando:

\[ \frac{\Delta R_{\Delta T}}{R_0} = \frac{\Delta R_{\Delta L}}{R_0} + \frac{\Delta R_\rho}{R_0} = \left(\alpha_\rho + G_F(\alpha_m - \alpha_g) \right)\Delta T \]

Autocompensazione

Dato che:

\[ \frac{\Delta R_{\Delta T}}{R_0} = \left(\alpha_\rho + G_F(\alpha_m - \alpha_g) \right)\Delta T \]

in certi casi è possibile scegliere un materiale dello strain gauge (e quindi un valore di \(\alpha_g\)) tale che sia

\[ G_F(\alpha_m - \alpha_g)\approx\alpha_\rho \] e, quindi, risulti \(\frac{\Delta R_{\Delta T}}{R_0} \approx 0\)

Nota

In questo caso lo strain gauge si dice autocompensato in temperatura

Effetto modificante della temperatura

  • L’effetto modificante è connesso alla dipendenza dalla temperatura del termine piezoresistivo che compare nella formula del fattore di taratura \(G_F\)
  • I materiali comunemente adottati per gli estensimetri elettrici a resistenza, e in particolare la costantana, manifestano un ridotto contributo piezoresistivo al fattore di taratura, di conseguenza anche l’effetto modificante non ha rilevanza nell’impiego a temperatura ambiente, in particolare indicata con \(T_0=24^\circ\mathrm{C}\) per un campo di temperature compreso in \(\pm25^\circ\mathrm{C}\) rispetto \(T_0\), l’eventuale correzione da apportare al fattore di taratura è minore del 0.5% e quindi solitamente dello stesso ordine di grandezza dell’incertezza con cui è noto tale parametro
  • La compensazione dell’effetto \(G_F=G_F(T)\) viene calibrata empiricamente dal costruttore che fornisce la sensitività \(\beta\) in: \[ G_F(T) = G_{F,0} (1 - \beta(T- T_0)) \]

Misura della variazione di resistenza

  • Le misure differenziali sono sempre preferibili perché danno maggiore sensibilità
  • Nel circuito a ponte di Wheatstone se le resistenze sono tutte uguali il ponte è detto bilanciato e \(V_\mathrm{out}=0\)
  • In generale vale:

\[ V_\mathrm{out} = \frac{V_\mathrm{in}}{4}\left( \frac{\Delta R_1}{R_1} - \frac{\Delta R_2}{R_2} + \frac{\Delta R_3}{R_3} - \frac{\Delta R_4}{R_4}\right) \]

Ponte di Wheatstone

Nota

Cioè: variazioni su rami adiacenti si sottraggono; variazioni su rami opposti si sommano!

Misura della variazione di resistenza: quarto di ponte

Se una delle 4 resistenze è un estensimetro resistivo:

\[ V_\mathrm{out} = \frac{V_\mathrm{in}}{4}\left( \frac{\Delta R_1}{R_1}\right) = \frac{V_\mathrm{in}}{4}G_F\varepsilon_l \]

Ponte di Wheatstone

Misura della variazione di resistenza: mezzo ponte

Se sue resistenze adiacenti sono ER, la seconda può compensare la temperatura:

\[ V_\mathrm{out} = \frac{V_\mathrm{in}}{4}\left( \frac{\Delta R_1}{R_1} - \frac{\Delta R_2}{R_2}\right) \] Se sue resistenze opposte sono ER, la combinazione aumenta la sensibilità:

\[ V_\mathrm{out} = \frac{V_\mathrm{in}}{4}\left( \frac{\Delta R_1}{R_1} + \frac{\Delta R_3}{R_3}\right) \]

Ponte di Wheatstone

Misura della variazione di resistenza: ponte intero

Si usano 4 ER, a due a due compensati in temperatura e raddoppiando la sensibilità

\[ V_\mathrm{out} = \frac{V_\mathrm{in}}{4}\left( \frac{\Delta R_1}{R_1} - \frac{\Delta R_2}{R_2} + \frac{\Delta R_3}{R_3} - \frac{\Delta R_4}{R_4}\right) \]

Ponte di Wheatstone

Dinamometro a mensola

Nell’esercizio sul dinamometro a mensola si è usata l’espressione: \[ V=3/2GV_i\frac{lG_F}{EBH^2}F+V_0 \] Per una trave snella la deformazione massima è: \[ \varepsilon_l = \frac{6l}{EBH^2}F \]

Dinamometro a mensola

e per il quarto di ponte si ha (con \(V_i=GV_\mathrm{in}\) e \(V_0\) che è la tara): \[\begin{align} V_\mathrm{out} &= \frac{V_\mathrm{in}}{4}\left( \frac{\Delta R_1}{R_1}\right) = \frac{V_\mathrm{in}}{4}G_F\varepsilon_l \\ \frac{V}{V_\mathrm{in}} &= \frac{\varepsilon_l}{4}G_F = \frac{6l}{4EBH^2}F G_F = 3/2\frac{lG_F}{EBH^2}F \end{align}\]

Digitalizzazione

Cioè conversione di un segnale analogico in digitale

Digitalizzazione di un segnale

  • Il trasduttore generalmente produce un segnale debole che va condizionato prima possibile
  • Cioè, va collegato con cavi schermati di qualità e più corti possibile ad un convertitore/amplificatore
  • Il segnale amplificato (in tensione o in corrente) va digitalizzato cioè convertito in un valore su scala discreta, e codificato, cioè rappresentato in valore numerico
  • Il numero di bit del convertitore dà il numero di livelli: es. 8 bit significa 256 livelli